- 01/02/2021
Aste Immobiliari 2020: 123mila rinvii e mancato recupero per 8,6 miliardi
Nel 2020, anno segnato dall’emergenza sanitaria, quali ripercussioni ci sono state per il mercato delle aste immobiliari? Su questo scenario ha cercato di fare luce il Report Aste 2020 – Time Out del Centro studi AstaSy Analitics di NPLs RE_Solutions, che ha condotto un’analisi sulle 116.637 unità immobiliari di tutta Italia messe all’asta, per un controvalore di immobili a base d’asta pari a 16,9 miliardi di euro.
Sospensione delle aste immobiliari, un “time out imposto”
Le misure per il contrasto della pandemia da Covid hanno inevitabilmente limitato le attività dei tribunali italiani. Proprio per questo motivo secondo il Report Aste 2020, parlare di un calo percentuale è praticamente impossibile. Le interruzioni sono legate a cause di forza maggiore e in questo senso l’anno da poco concluso non dovrebbe essere messo a confronto con i precedenti.
È comunque possibile tracciare alcune stime dell’impatto della crisi sanitaria sul mercato delle aste immobiliari. Lo studio rileva che nel 2019 le pubblicazioni di aste sono state 204mila; se non ci fossero state gravi alterazioni del sistema, il 2020 avrebbe potuto far registrare statisticamente circa 240mila unità immobiliari all’asta. Si evince che le aste potenzialmente rinviate, tenendo conto delle 116mila effettivamente pubblicate, sono quindi 123mila.
Questo il commento di Mirko Frigerio, Fondatore e Vicepresidente Esecutivo NPLS RE Solutions e Presidente del Centro Studi AstaSy Analytics:
“Il mancato recupero nell’anno 2020 è potenzialmente stimabile in 8,6 miliardi di euro, assunto dalla differenza dei valori posti in asta nel 2019 rispetto ai valori del parziale 2020. È questa quindi la cifra che i creditori non recupereranno nei business plan dell’anno 2020, ma non possiamo ancora parlare di perdita, al momento si tratta solo di un allungamento dei tempi”.
Aste immobiliari 2020, una panoramica nazionale
È il Nord Italia a trainare il mercato delle aste immobiliare: delle 116mila pubblicate, infatti, il 41% ricade qui. Se invece si considerano le regioni, oltre il 50% del totale delle esecuzioni italiane riguarda i primi 5 posti della classifica, che è così composta: Lombardia (16,7%), Sicilia (10%), Emilia-Romagna (7,11%), Veneto (7%) e Lazio (7%).
Quali cambiamenti, invece, sulla tipologia degli immobili all’asta? Il dato più rilevante riguarda probabilmente la flessione della pubblicazione di immobili residenziali, che tocca il 50%. In questo senso avrebbero inciso i decreti “anti-pignoramento” emanati nel corso del 2020.
Infine, il prezzo di vendita base d’asta: 103.895 lotti, cioè l’89% delle esecuzioni immobiliari, sono costituiti da beni il cui valore in asta è inferiore a 250mila euro.
Fonte: Immobiliare
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