- 21/07/2013
Come compilare una ricevuta di affitto
Cosa è una ricevuta di affitto?
Innanzitutto, crediamo sia meglio chiarirci su cosa si intenda con ricevuta di affitto, prima di addentrarci nella questione centrale di come compilare una ricevuta di affitto. La ricevuta di affitto è quel documento, più o meno formale, che il locatore ti consegna al momento di pagare il canone mensile di locazione, dopo aver ricevuto legalmente il pagamento. Con questo documento, si certifica che tu hai saldato il pagamento relativo al mese in oggetto, e che nulla il locatore potrà chiederti in aggiunta allo stesso. Proprio per questo motivo, il ruolo della ricevuta di affitto è centrale, in quanto ti garantisce dalla successiva richiesta di pagare nuovamente un mese che hai già pagato: dunque, come primo consiglio che ci sentiamo di darti, controlla sempre che le tue ricevute di pagamento siano in regola, e soprattutto conservale gelosamente. Non sai mai quando potrebbero tornarti utili!
Cosa deve contenere una ricevuta di affitto?
Trattando del suo contenuto, opportuno o necessario, ci inoltriamo finalmente nella questione di come compilare una ricevuta di affitto. Il documento dovrebbe essere sufficiente, da solo, a chiarire il motivo e l’entità dell’avvenuto pagamento. Ciò significa che dovreste utilizzare formule standard quali “Canone per il mese di febbraio 2013”, oppure “Saldo canone mensile aprile 2012”, specificando che il saldo è già avvenuto: in questo modo sarai sicuro che chiunque potrà riconoscere quel documento come quietanza di pagamento, e non come semplice promessa di pagamento o riconoscimento dell’esistenza di un debito. In seguito, dovrai indicare l’entità del pagamento, che sarà pari al canone mensile maggiorato, come vedremo, del bollo, ove necessario. In chiusura, richiedi espressamente al tuo locatore l’apposizione della propria firma, in originale, o di un timbro, sempre in originale, che certifichi che quel documento non è stato semplicemente scritto e stampato da te, bensì dallo stesso proprietario.
Vincoli formali alla ricevuta di affitto
La ricevuta di affitto, in quanto rientrante nella categoria più generale delle ricevute di pagamento, richiede tassativamente, oltre certe soglie quantitative specifiche, il pagamento e l’apposizione di un bollo. A norma di legge, deve essere apposto un bollo del valore di 2 euro (l'imposta da bolla è ufficialmente aumentata il 26 giugno, con l'entrata in vigore della legge 71/13 di conversione del Decreto legge del 26 aprile 2013 n . 43) per ogni ricevuta di pagamento la cui entità monetaria certificata è pari o superiore a 77,47 euro, non soggette a IVA. Essendo tale soglia molto bassa in relazione agli attuali costi dei canoni di locazione, è molto probabile che tu stesso debba sottostare all’obbligo di pagarlo e apporlo. Due punti, però, devono essere necessariamente perché si possa correttamente compilare una ricevuta di affitto:
L’apposizione del bollo sulla ricevuta di affitto è onere esclusivo del locatore, ossia del proprietario dell’immobile che riceve il pagamento
Il costo della marca da bollo, invece, è a esclusivo onere dell’inquilino. Esso viene conteggiato nella stessa ricevuta di affitto, con indicazione separata del canone e della marca da bollo
Ciò significa dunque che, sulla ricevuta di affitto, dovrete indicare sia il costo del canone, quale pattuito di comune accordo in sede contrattuale, sia il prezzo della marca da bollo, sempre pari a 2 euro.
Il costo totale da indicare nella ricevuta di affitto sarà dunque pari a (costo del canone di affitto)+(costo della marca da bollo).
E se non volessi pagare la tassa inutile della marca da bollo?
Forse ti starai chiedendo se c’è un modo di compilare la ricevuta di affitto che permetta di evitare il pagamento dell’euro e ottanta della marca da bollo. Un modo, in effetti, c’è, ed è molto semplice: è difatti sufficiente che tu e il tuo locatore vi accordiate affinché il canone di locazione sia pagato tramite bonifico bancario, e non in contanti. In questo modo non avrai alcun bisogno di ottenere una ricevuta di pagamento, in quanto già la transazione bancaria avvenuta certifica il sostenimento del pagamento mensile: ciò comporta allora che nessun documento cartaceo dovrà esserti consegnato dal locatore, e dunque nessuna ricevuta di pagamento sarà emessa. A ciò consegue la tecnica non necessarietà della marca da bollo, che la legge non avrebbe alcun motivo ad imporre. Il nostro consiglio è allora di provvedere secondo questa modalità di pagamento: dopotutto, se pensi che la durata normale di un contratto di locazione è pari ad almeno quattro anni, ossia quarantotto mesi, ciò che andrai a risparmiare saranno quasi cento euro; una cifra che diventa ancora più consistente nel caso in cui decidessi di rinnovare ulteriormente il tuo contratto.
fonte : Mioaffitto.it
articolo modificato il 13.09.14